Piccoli Scrittori… ma grandi Protagonisti
L’Andrea Doria, nell’ottica di sviluppare questo sport nel nostro territorio vuole lanciare una nuova iniziativa. Creare partendo dalle vostre esperienze, dai vostri pensieri, dai vostri sogni, dal vostro divertimento, un Racconto, un Libro per Ragazzi sulla Pallavolo
Cari genitori,
mi rivolgo a voi in quanto esseri adulti, razionali e con la testa ben piantata sulle spalle. Preferisco essere proprio io a dirvelo, con cognizione di causa e prima che lo scopriate sulla vostra pelle: la pallavolo è lo sport più pericoloso che esista. Vi hanno ingannato per anni con la storia della rete, della mancanza di contatto fisico, del fair play.
Ci siamo cascati tutti, io per primo, il rischio è molto più profondo subdolo.
Prima di tutto questa cosa del passaggio… In un mondo dove il campione è colui che risolve le partite da solo, la pallavolo, cosa si inventa? Se uno ferma la palla o cerca di controllarla toccandola due volte consecutivamente, l’arbitro fischia il fallo e gli avversari fanno il punto. Diabolico ed antistorico: il passaggio come gesto obbligatorio per regolamento in un mondo che insegna a tenersi strette le proprie cose, i propri privilegi, i propri sogni, i propri obiettivi.
Poi quella antipatica necessità di muoversi in tanti in uno spazio molto piccolo. Anzi lo spazio più piccolo di tutti gli sport di squadra! Ottantuno metri quadrati appena… Accidenti, ci mettiamo tanto ad insegnare ai nostri figli di girare al largo da certa gentaglia, a cibarsi di individualismo (perché è risaputo che chi fa da sé fa per tre), a tenersi distanti da quelli un po’ troppo diversi e poi li vediamo tutti ammassati in pochi metri quadrati, a dover muoversi in maniera dannatamente sincronica, rispettando ruoli precisi, addirittura (orrore) scambiandosi “cinque” in continuazione.
Non c’è nessuno che può schiacciare se non c’è un altro che alza, nessuno che può alzare se non c’è un altro che ha ricevuto la battuta avversaria. Una fastidiosa interdipendenza che tanto è fondamentale per lo sviluppo del gioco che rappresenta una perfetta antitesi del concetto con cui noi siamo cresciuti e che si fondava sulla legge: “La palla è mia e qui non gioca più nessuno.
Infine ci si mette anche il punteggio e il suo continuo ri-azzeramento alla fine di ogni set. Ovvero, pensateci: hai fatto tutto benissimo e hai vinto il primo set? Devi ricominciare da capo nel secondo. Devi ritrovare energia, motivazioni, qualità tecniche e morali. Quello che hai fatto prima (anche se era perfetto) non basta più, devi rimetterlo in gioco. Viceversa, hai perso il set precedente? Hai una nuova oggettiva opportunità di ricominciare da capo. Assolutamente inaccettabile per noi adulti che lottiamo per tutta la vita per costruire la nostra zona di comfort dalla quale, una volta che ci caschiamo dentro, guai al mondo di pensare di uscire. Insomma questa pallavolo dove la squadra conta cento volte più del singolo, dove i propri sogni individuali non possono che essere realizzati attraverso la squadra, dove sei chiamato a rimettere in gioco sempre ed inevitabilmente quello che hai fatto, diciamocelo chiaramente, è uno sport da sovversivi!
Potrebbe far crescere migliaia di ragazzi e ragazze che credono nella forza e nella bellezza della squadra, del collettivo e della comunità. Non vorrete correre questo rischio, vero? Anche perché, vi avviso, se deciderete di farlo… non tornerete più indietro.
Mauro Berruto – Commissario Tecnico della nazionale maschile di pallavolo
(Testo pubblicato sul volume “Sogni di gloria. Genitori, figli e tutti gli sport del momento” della collana “Save the parents” di Scuola Holden edito da Feltrinelli)
Carissimo Amico ed Amica abbiamo riportato la Lettera che il commissario Tecnico della nostra Nazionale Maschile perché crediamo riassuma in poche parole l’essenza della Pallavolo come Sport e come Passione.
Aiutaci a realizzare questo sogno dai sfogo alla tua immaginazione e alla tua creatività con un disegno, con un pensiero, con un testo breve che racconti cosa pensi e cosa provi tu che già vivi la Pallavolo da protagonista, al fine di coinvolgere altri ragazzi e ragazze a praticare questo sport.
Porta, in segreteria, il tuo elaborato entro la fine del mese di Gennaio e noi realizzeremo con il tuo diretto contributo un racconto personalizzato grazie anche all’aiuto di un nostro carissimo amico e scrittore di successo tiburtino Luigi Brasili.
Siamo certi che vorrai far parte di questa avventura ed aspettiamo il tuo contributo.
Ti ringrazio in anticipo a nome del Nostro Consiglio Direttivo.
Il presidente
Gianfranco Dragone